TENARIS DALMINE: MENO ESUBERI E "CONFRONTO" SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETA'
10 aprile 2015
C'è una schiarita nella difficile vertenza relativa agli esuberi annunciati nello stabilimento di Dalmine della Tenaris. I sindacati, per il momento, preferiscono essere cauti ma l'incontro svoltosi nella sede bergamasca della multinazionale giovedì 9 aprile ha offerto qualche spiraglio definito "incoraggiante" dopo i numeri drammatici resi noti nelle scorse settimane. L'azienda, infatti, come ha confermato al termine il segretario della Uilm di Bergamo, Angelo Nozza, ha reso noto "un lieve calo del numero di esuberi e, soprattutto, la disponibilità a considerare gli apprendisti sulla base delle loro effettive professionalità. Inoltre, ed è l'aspetto più rilevante, c'è l'intenzione di avviare un confronto sui contratti di solidarietà". Secondo quanto riferito, Tenaris non ha fatto marcia indietro sulle prospettive: il brusco calo del prezzo del petrolio, che ha provocato cali degli ordinativi dai mercati statunitense e sud americano, non permette di prevedere inversioni di rotta e quindi la linea tendenziale è data in peggioramento. A fronte di questo, però, i numeri sono stati rivisti al ribasso: non più 406 esuberi (al lordo di una trentina di interinali già fuoriusciti) ma 296, considerati congiunturali e non strutturali. Di questi, 177 potrebbero andare in pensione entro il 2020 con forme di accompagnamento adeguate. Questa operazione farebbe scendere il totale degli esuberi a 119 lavoratori. Importanti, come detto, anche gli impegni sugli apprendisti: l'esito del confronto ha permesso di stabilire che non saranno le "vittime sacrificali" dei tagli annunciati. Le parti, ora, torneranno ad incontrarsi il 28 aprile. Intanto, dal 4 maggio al 2 agosto, scatteranno 13 settimane di cassa integrazione per 1.163 dipendenti dello stabilimento.