TENARIS DALMINE: MASSICCIA ADESIONE DEI LAVORATORI ALLO SCIOPERO
10 marzo 2015
"Spegniamo un giorno la Dalmine, per non spegnerla per sempre". E' questo lo slogan che ha fatto da sfondo alla massiccia mobilitazione dei dipendenti dello stabilimento Tenaris di Dalmine che martedì 10 marzo hanno incrociato le braccia per lo sciopero unitario proclamato da Uil, Cisl e Cgil. Secondo i sindacati, l'adesione ha sfiorato il 100 per cento. Al centro della protesta, i 406 esuberi annunciati dall'azienda a causa delle negative ricadute sulla produzione del brusco calo del prezzo del petrolio: una decisione che preoccupa le Rsu e le organizzazioni di categoria di Uilm, Fim e Fiom visto che, come è stato ricordato in occasione della mobilitazione, "non ci sono all'orizzonte scelte strategiche per il medio e lungo periodo". "Si è trattato di un passaggio molto importante - ha commentato Emilio Lollio, della Uilm di Bergamo - per tentare di riprendere un dialogo con i vertici di Tenaris. I lavoratori, compatti, hanno dato il loro segnale. Ora occorre sedersi al tavolo e discutere del futuro. Partendo da una premessa fondamentale: gli apprendisti sono un patrimonio dell'azienda che deve essere salvaguardato e tutelato". La scelta dello sciopero, infatti, era maturata dopo che, di fatto, Tenaris Dalmine aveva già avviato i tagli non rinnovando i contratti di apprendistato in scadenza a fine febbraio. "Crediamo - ha concluso Lollio - che gli ammortizzatori sociali e, soprattutto, i contratti di solidarietà siano lo strumento utile per gestire questa fase difficile". Lo sciopero è cominciato alle 6 del mattino e si è protratto su tutti i turni fino a notte fonda. Un gruppo di lavoratori ha anche presidiato, per tutta la durata della mobilitazione, i tre ingressi del sito produttivo.