Sono stati circa 2mila i lavoratori bergamaschi del settore metalmeccanico che, nella mattinata di mercoledì 20 aprile, hanno partecipato a Bergamo alla manifestazione provinciale organizzata in concomitanza allo sciopero generale nazionale di 4 ore proclamato dalle sigle sindacali di Uilm Uil, Fim Cisl e Fiom Cgil per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Una protesta ritornata, dopo anni, unitaria per chiedere alle controparti di Federmeccanica e Assistal "un sistema contrattuale dignitoso; non quello che, invece, viene proposto e che non riconosce nessun aumento al 95% della categoria". Il corteo ha attraversato il centro cittadino da piazzale Marconi, di fronte alla stazione ferroviaria, e ha raggiunto, in via Camozzi, la sede di Confindustria Bergamo.
"Federmeccanica cambi proposta contrattuale, a partire dal salario e ci convochi al più presto al tavolo negoziale, perchè oggi i metalmeccanici in tutta Italia stanno dando una prova di determinazione, responsabilità e orgoglio". Lo ha detto invece Rocco Palombella, segretario generale della Uilm intervenendo a Reggio Emilia al presidio dei lavoratori davanti la sede locale di Unindustria in via Toschi. "Questa è la città del tricolore che ha unificato l'Italia - ha continuato Palombella - ed è inammissibile che i vertici degli imprenditori metalmeccanici ci propongano di dividere un milione e seicentomila addetti del settore con aumenti differenziati e paghe altrettanto differenti. Il primo livello contrattuale deve dare aumenti retributivi a tutta i metalmeccanici e non ad una loro esigua minoranza, perchè va recuperato il potere d'acquisto tenendo conto dell'inflazione e della crescita del settore. La forza espressa dai lavoratori metalmeccanici che oggi hanno incrociato le braccia in ogni dove indurrà Federmeccanica a fare marcia indietro".