“Occorre rinnovare il contratto nazionale ma per farlo è necessario che il primo livello di contrattazione eroghi a tutti i lavoratori metalmeccanici adeguati aumenti retributivi. Esistono in questo senso profonde distanze con Federmeccanica ed Assistal che incontriamo dopodomani. Pronti a mobilitazione e sciopero unitario per salvare il ruolo del Ccnl”. Lo ha detto a Torino il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella che è in procinto di incontrarsi con gli altri segretari generali della Fim e della Fiom. L’occasione sarà data da il convegno presso la Facoltà di Economia e Commercio della “Sapienza” di Roma in cui si ricorderà la figura dell’economista Ezio Tarantelli a 31 anni dall’assassinio. I tre leader sindacali discuteranno sul ruolo della relazioni industriali (alle ore 14.30) insieme a Stefano Franchi, Dg di Federmeccanica, e Pietro De Biasi, responsabile delle relazioni industriali di Fca.
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CONTRATTO NAZIONALE, PALOMBELLA: “VALUTAZIONE DEL TUTTO NEGATIVA”
“Così come stanno le cose la vostra proposta è rimasta quella del 22 dicembre scorso e per tali motivi non possiamo apprezzarla”. Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm ha replicato a Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica nel corso del confronto in atto tra le delegazioni dei sindacati e quelle delle imprese per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, dopo che, nell’incontro di venerdì 11 marzo 2016, si è affrontato anche il tema del salario. “Dopo dodici incontri tra noi – ha continuato Palombella – tra qualche aggiustamento e molti arretramenti, non siamo in grado di giungere ad un’intesa contrattuale. Allo stato delle cose la nostra valutazione è negativa su tutti i fronti”. Proprio durante l’incontro, con specifico riferimento alle questioni salariali, Federmeccanica e Assistal hanno riconfermato l’impostazione già presentata nei precedenti incontri: la previsione di un aumento contrattuale solo per coloro che sono ai minimi contrattuali, escludendo il 95% dei metalmeccanici, cioè tutti coloro che hanno voci retributive derivanti da contratto aziendale o da superminimi individuali. La delegazione sindacale ha riconfermato che questa impostazione è inaccettabile e rende di fatto nulle anche le “aperture interessanti” che la controparte ha illustrato su alcuni dei temi oggetto di approfondimento. Questo rischia di compromettere anche l’esito dell’incontro del 15 marzo e – per questo – la Uilm ha invitato la controparte a modificare la propria impostazione.
CONTRATTO, NODO DEI SALARI: “SCIOPERO NON È PIÙ TABÙ”
Passi avanti su previdenza integrativa e assicurazione sanitaria tra sindacati e Federmeccanica al tavolo tecnico sul rinnovo contrattuale ma “resta il nodo salario”, tema che dovrebbe essere affrontato nella riunione del prossimo 9 marzo. Lo ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, nel corso di una pausa dell’incontro svoltosi a Roma mercoledì 2 marzo. Sul fronte salario, “vediamo se entro la prima decade di marzo Federmeccanica rimodula la proposta salariale, che deve essere estesa all’intera platea dei metalmeccanici e non solo a una bassa percentuale. Tradotto significa che la proposta così come è non va e Federmeccanica e Assistal dimostrano di non volerla cambiare. Stiamo valutando con Fim e Fiom un’eventuale mobilitazione e la parola sciopero non è più un tabu'”. Sindacati e Federmeccanica stanno discutendo, ha spiegato Palombella, sui contributi da versare al fondo pensione Cometa dei metalmeccanici. In particolare “il contributo delle aziende dovrebbe salire dall’1,6% al 2%, calcolato sulle stesse voci di prima anche se Federmeccanica vuole inserire il riferimento al salario di garanzia e questo è un blocco”. Sulla sanità, previsto “un contributo assicurativo di 156 euro l’anno per tutti i lavoratori, anche per i familiari a carico”.
CONTRATTO NAZIONALE, LA UILM “SCALDA I MOTORI” DELLA MOBILITAZIONE
La Uilm apre il fronte delle mobilitazioni a sostegno del rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Comincia a scaldarsi così la vertenza con Federmeccanica. Il nodo è e resta quello del salario minimo di garanzia proposto dagli industriali con cui non erogare aumenti a livello nazionale ma allineare solo quelle retribuzioni al di sotto di questo minimo (a beneficiarne il 5% dei lavoratori) per concentrare gli incrementi in busta paga solo sulla contrattazione aziendale. La Uilm dunque cerca di dare una ‘sterzata’ al confronto che riapproderà in plenaria, dopo una lunga serie di confronti tematici, il 15 marzo per fare un primo bilancio. “E’ evidente che, se non registreremo delle buone nuove al riguardo, dovremo iniziare a considerare delle azioni conseguenti. Sarà bene organizzare fin da subito delle assemblee informative ma, dato l’aria che tira, si renderà necessario, soprattutto, iniziare a programmare una decisa mobilitazione. Il tempo vola via e ciò non depone a favore del rinnovo contrattuale”, ragiona il leader Uilm Rocco Palombella parlando a Brescia, un territorio le cui imprese, nel puzzle sul futuro vertice di Confindustria, ha appoggiato la candidatura del ‘falco’ Marco Bonometti, imprenditore meccanico, presidente dell’Associazione Industriale Bresciana e alla guida della Omr, gruppo industriale internazionale che opera nel settore automotive.
CONTRATTO NAZIONALE, NUOVO ROUND MA SERVONO “APPROFONDIMENTI”
Il giorno 10 febbraio 2016, a Roma presso la Confindustria si è tenuto il secondo incontro di approfondimento su alcuni aspetti specifici delle piattaforme per il rinnovo del CCNL dell’industria metalmeccanica e dell’istallazione di impianti, in particolare nella riunione odierna si sono affrontate le tematiche della Formazione e della Salute e Sicurezza sul lavoro. Nell’ambito dell’argomento Formazione, Federmeccanica e Assistal hanno suddiviso le loro proposte i tre sotto argomenti:
- La Formazione continua
Tema sul quale hanno fornito una risposta positiva alle richieste in piattaforma di aver un “diritto individuale e soggettivo alla formazione” e lo hanno quantificato in 24 ore per triennio di cui 16 ore di nuovi permessi a carico delle aziende e 8 ore derivanti dall’utilizzo di un PAR del lavoratore. Nell’arco di detto triennio quindi le imprese dovranno programmare l’utilizzo di queste ore, confrontandosi con la RSU, ma laddove questo non avvenga il lavoratore o la lavoratrice, singolarmente potranno utilizzare queste ore per seguire dei corsi scelti nell’ambito di un “catalogo” concordato a livello nazionale e/o territoriale; - Il diritto allo studio
Resta confermato il diritto a un accrescimento culturale con l’utilizzo di ore di permesso per seguire corsi di studio, ma si tratta – secondo la Controparte – di attualizzarne i contenuti a una popolazione lavorativa con maggiore scolarizzazione rispetto al passato e alla maggiore varietà di offerta di corsi di studio da parte delle scuole e delle università. Confermano altresì l’interesse a definire una normativa e un’offerta di corsi di lingua italiana per stranieri. - ApprendistatoAnche alla luce delle esigenze di lavoratori qualificati e del confronto a livello confederale sull’apprendistato, hanno espresso l’intenzione di prevedere forme di apprendistato, oggi vigenti ma scarsamente applicate, simili a quanto avviene nei paesi di lingua tedesca, laddove l’apprendista è per “due terzi” studente (di scuola superiore o di università) e per “un terzo” lavoratore.In materia di Sicurezza e Salute sul Lavoro hanno proposto di svolgere delle campagne di sensibilizzazione per l’attenzione a queste importantissime materie, così come hanno dichiarato la disponibilità ad affidare agli RLS compiti relativi anche all’ambiente e all’impatto che la singola azienda ha sul territorio, ma hanno rifiutato anche di discutere di RLS e ore di permesso aggiuntivi.
La Delegazione sindacale ha quindi replicato, da un lato apprezzando le aperture su questi argomenti che sono sempre più attuali, ma dall’altro è stato ricordato che:
- la richieste di RLS aggiuntivi e delle relative ore di permesso, è motivato dall’esiguo numero di RLS nelle grandi aziende, in particolare laddove i dipendenti lavorino su più turni, squadre e reparti;
- sulla formazione continua, la proposta avanzata presenta punti di interesse, ma non si capisce perché ricorrere a un PAR del singolo dipendente, né si comprende appieno come e chi definisce il “catalogo dei corsi disponibili”, né infine cosa si intende concretamente per “attualizzazione dei permessi per motivi di studio”.Si tratterà quindi di approfondire ulteriormente la materia.
Possiamo confermare che si è trattato comunque di un incontro positivo sia per i contenuti che per il clima, ma è sempre più chiaro che si dovrà attendere i successivi incontri, alcuni dei quali su tematiche come sul tema “retributivo” che vedono maggiori distanze tra le Parti per capire se il negoziato avrà un’evoluzione positiva.
Roma, 10 febbraio 2016
UILM NAZIONALE