Carissimi,
prima della pausa estiva, vorrei condividere con voi alcune mie considerazioni. In questi mesi si sono verificati talmente tanti eventi che il tempo sembra essere volato. Nonostante i problemi urgenti che investono il mondo del lavoro , la priorità che mi viene in mente, mentre vi scrivo, è quella dell’aumento repentino del numero degli attentati che si sono verificati in questi mesi, all’insegna del fondamentalismo islamico.
La strage di Dacca in Bangladesh che ha determinato anche la morte di nove italiani e, per ultima quella di Nizza, che ha causato l’uccisione, tra gli altri, anche di cinque nostri connazionali, rappresentano un tributo di sangue inspiegabile per uomini, donne e bambini, vittime inermi di una follia che nulla ha di religioso e, invece, molto di criminale. L’uccisione del parroco Jacques Hamel nella chiesa di Rouen, in Normandia, avvenuta nei giorni scorsi mentre celebrava la messa, ci lascia senza parole. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tutti questi numerosi delitti e, oltre a condannarli senza indugio, riteniamo doveroso che l’ Europa rimanga unita nel respingere tali forme di violenza estrema. L’Italia, Paese più volte minacciato, dovrà rafforzare sempre di più i sistemi di sicurezza e prevenzione, ma soprattutto perseguire l’obiettivo della coesione sociale, evitando di cadere nell’errore di creare un clima di razzismo nei confronti dei cittadini stranieri.
Per quanto riguarda la situazione politico-sindacale in Italia, ritengo importante il confronto che si è aperto con il governo questo mese sulle politiche del lavoro e delle pensioni. Si tratta di argomenti che hanno visto in quest’ultimo periodo una forte mobilitazione da parte di Cgil, Cisl e Uil. Mi auguro che si possa giungere in tempi brevi ad alcune importanti modifiche alla legge Fornero e altre riguardanti la riforma del mercato del lavoro. Soprattutto, è fondamentale che si riescano ad individuare le idonee risorse a sostegno delle modifiche suddette all’interno della legge di stabilità che verrà discussa a partire dal mese di settembre.
Il tema più importante che ci ha visto impegnati da oltre otto mesi riguarda il rinnovo del contratto nazionale di lavoro con Federmeccanica-Assistal. Si tratta di un difficile confronto, iniziato già dallo scorso anno e che ci vede impegnati in uno dei negoziati contrattuali più difficili nella storia dei metalmeccanici. Fin dalle prime battute Federmeccanica–Assistal hanno inserito una pericolosa e grave ipoteca nella discussione tra le parti: la ostinata volontà di eliminare il sistema contrattuale basato su due livelli, insieme all’insistente determinazione a voler riconoscere l’inflazione solo al 5% dei lavoratori, in cambio del rafforzamento del welfare aziendale. Dopo quattro mesi di trattativa, siamo stati costretti a programmare iniziative di lotta. Nonostante la situazione di crisi che investe il nostro settore, gli scioperi sono riusciti e si sono realizzate tantissime manifestazioni sul territorio nazionale. Intorno ai temi contrattuali siamo riusciti ad unire i lavoratori e a stabilire un rapporto di condivisione con l’obiettivo di rinnovare il contratto insieme a Fim e a Fiom.
Proprio in questi giorni siamo riusciti a sottoscrivere un’ipotesi di rinnovo contrattuale con Confimi: un contratto importante, dal punto di vista dei contenuti e di un indiscusso valore simbolico. Adesso ci prepariamo a presentare la piattaforma per rinnovare il contratto con la Unionmeccanica-Confapi. Anche Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto in questi giorni un importante accordo con la stessa Confapi sulle regole dei rinnovi contrattuali nelle piccole e medie imprese. Io sono convinto che la posizione di Federmeccanica continua ad essere sempre più isolata anche dalla stessa Confindustria. Proprio in questi mesi sono stati rinnovati tantissimi contratti nazionali di lavoro nel sistema privato che hanno riconfermato i due livelli di contrattazione con il recupero salariale previsto per tutti i lavoratori, legato all’inflazione, insieme al rafforzamento del sistema collegato del welfare aziendale. Nonostante lo sforzo delle venti ore di sciopero finora complessivamente praticate continuiamo a registrare una forte condivisione da parte dei lavoratori sulla validità delle nostre piattaforme. Continueremo in questi giorni a riconfermare le iniziative legate al blocco delle flessibilità e dello straordinario. La necessità di rinnovare il contratto rimarrà anche nei giorni che avremo davanti.
Ovviamente, pur di rinnovarlo non andremo in ferie. All’inizio di settembre, se non ci saranno ulteriori novità, riuniremo tutti i delegati di Fim Fiom Uilm per effettuare una verifica della trattativa contrattuale e delle possibili iniziative ancora da intraprendere. Il pensiero che mi sento di esprimere in questa fase è basato sul principio del rinnovo contrattuale come il mezzo per tutelare i più deboli e soprattutto mantenere uniti i lavoratori.
Il contratto deve essere rinnovato, ma soprattutto occorre farlo bene. Questo è l’impegno che mi sento di assumere in questo delicato momento.
Un ringraziamento a tutti e un augurio di buone ferie. Ci attende a settembre un rientro complicato, ma operoso. Sono fermamente convinto che ancora una volta i metalmeccanici della Uilm sapranno cavarsela egregiamente.
Il segretario generale della Uilm
Rocco Palombella