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TENARIS DALMINE: MENO ESUBERI E “CONFRONTO” SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETA’

C’è una schiarita nella difficile vertenza relativa agli esuberi annunciati nello stabilimento di Dalmine della Tenaris. I sindacati, per il momento, preferiscono essere cauti ma l’incontro svoltosi nella sede bergamasca della multinazionale giovedì 9 aprile ha offerto qualche spiraglio definito “incoraggiante” dopo i numeri drammatici resi noti nelle scorse settimane. L’azienda, infatti, come ha confermato al termine il segretario della Uilm di Bergamo, Angelo Nozza, ha reso noto “un lieve calo del numero di esuberi e, soprattutto, la disponibilità a considerare gli apprendisti sulla base delle loro effettive professionalità. Inoltre, ed è l’aspetto più rilevante, c’è l’intenzione di avviare un confronto sui contratti di solidarietà”. Secondo quanto riferito, Tenaris non ha fatto marcia indietro sulle prospettive: il brusco calo del prezzo del petrolio, che ha provocato cali degli ordinativi dai mercati statunitense e sud americano, non permette di prevedere inversioni di rotta e quindi la linea tendenziale è data in peggioramento. A fronte di questo, però, i numeri sono stati rivisti al ribasso: non più 406 esuberi (al lordo di una trentina di interinali già fuoriusciti) ma 296, considerati congiunturali e non strutturali. Di questi, 177 potrebbero andare in pensione entro il 2020 con forme di accompagnamento adeguate. Questa operazione farebbe scendere il totale degli esuberi a 119 lavoratori. Importanti, come detto, anche gli impegni sugli apprendisti: l’esito del confronto ha permesso di stabilire che non saranno le “vittime sacrificali” dei tagli annunciati. Le parti, ora, torneranno ad incontrarsi il 28 aprile. Intanto, dal 4 maggio al 2 agosto, scatteranno 13 settimane di cassa integrazione per 1.163 dipendenti dello stabilimento.

LA PROVINCIA: “PUNTARE SU GOVERNANCE, INNOVAZIONE E FORMAZIONE”

“Più governance, più formazione, più innovazione”. È questa la linea d’indirizzo politico per lo sviluppo futuro della Bergamasca delineata dal presidente della Provincia, Matteo Rossi, anche alla luce dei risultati del rapporto Ocse presentato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio (vedi notizia a parte, ndr). “Metteremo a frutto il buon lavoro fatto dal tavolo del Modello Bergamo – ha aggiunto il numero uno di via Tasso – è in questa direzione ci muoveremo come Provincia definendo entro maggio le aree omogenee per convocare a inizio giugno gli stati generali dei Comuni bergamaschi. In questo senso la riorganizzazione in atto tra i settori dell’ente sarà orientata al sostegno, alla formazione e al coordinamento dei territori sui temi del lavoro, del turismo, dell’Europa e della formazione”.

A CHIANCIANO IL 26 E 27 MAGGIO L’ASSEMBLEA NAZIONALE UILM

L’Assemblea nazionale dei metalmeccanici della Uil si riunirà il 26 e 27 maggio a Chianciano. Lo ha annunciato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, intervenendo mercoledì 1 aprile ai lavori dell’Assemblea regionale della Uilm siciliana a Siracusa. “Non abbiamo altra strada che rinnovare il contratto metalmeccanico – ha ribadito il leader della Uilm – e lungo questo percorso c’è la preparazione, prima dell’estate, della piattaforma rivendicativa da presentare a Federmeccanica. Puntiamo a realizzarla in modo unitario, ma potrebbe anche non essere così. Rinnovare il contratto rimane, quindi, l’imperativo categorico da realizzare comunque con le regole di cui disponiamo. Non farlo – ha concluso Palombella – significherebbe il declino della rappresentanza confederale, e non solo categoriale, in uno dei settori determinanti per l’industria”.

RAPPORTO OCSE SUL TERRITORIO: BERGAMO SOLIDA MA LE DEBOLEZZE CI SONO

La provincia di Bergamo che si ingegna per uscire dalla crisi? Fedele alla sua vocazione manifatturiera ma, al tempo stesso, afflitta da elementi strutturali di debolezza che è urgente sanare. È questa la fotografia del territorio orobico scattata dal secondo rapporto dell’Ocse sullo sviluppo in provincia redatto a 14 anni di distanza dal primo è presentato lunedì 30 marzo nella sede della Camera di Commercio in largo Belotti. I numeri, prima di tutto: il comparto della manifattura continua a restare il pilastro del sistema locale. Ad esso fa riferimento, infatti, il 35 per cento del valore aggiunto lordo e il 34 per cento dell’occupazione. Ciò premesso, però, le perplessità di fronte alla situazione attuale rimangono molte. La prima: secondo l’Ocse un punto forte di criticità riguarda la formazione e, in special modo, le competenze generali dei lavoratori adulti. “La tradizionale forza di Bergamo nel manifatturiero – si legge nel rapporto – permetteva transizioni scuola-lavoro relativamente facili. Nel complesso, più della metà dei lavoratori della provincia non ha terminato la scuola superiore. Il risultato è un’ampia percentuale di lavoratori altamente qualificati nei compiti specifici del loro posto di lavoro o della loro azienda ma cui mancano le competenze generali richieste per adattarsi alle moderne tecniche produttive e per implementare pratiche innovative”. Che fare, dunque? Il documento dell’Ocse non manca di suggerire orientamenti per il futuro. Dal punto di vista delle azioni concrete sollecita “il sindaco di Bergamo, gli altri sindaci della provincia, i leader del settore privato e delle istituzioni accademiche, oltre alle associazioni di imprenditori, i sindacati e la Camera di Commercio a dare corpo a una visione comune. Questi sforzi – è il monito finale – dovrebbero essere istituzionalizzati, piuttosto che dipendere da meeting ad hoc o relazioni personali”.

LA UIL DI BERGAMO IN LUTTO: MORTO IL SEGRETARIO GENERALE CICERONE

La Camera sindacale provinciale di Bergamo è in lutto: nella notte fra venerdì 27 e sabato 28 marzo si è spento, dopo una breve malattia i cui primi sintomi si erano manifestati nello scorso mese di dicembre, il segretario generale Marco Tullio Cicerone. Avrebbe compiuto 62 anni il prossimo 20 settembre. La morte è sopravvenuta nell’abitazione di via Perola ad Albino, dove Cicerone viveva con la famiglia, dopo un repentino aggravamento delle condizioni di salute: fino a pochi giorni fa, nonostante le difficoltà, Cicerone aveva continuato ad occuparsi delle questioni sindacali e dell’attività della Uil. La camera ardente, aperta dalle prime ore del pomeriggio di sabato 28, è stata allestita nella chiesetta di San Bartolomeo, in via don Cristoforo Rossi, attigua alla parrocchiale dove, lunedì 30 marzo alle 15, si svolgeranno i funerali.
Un diploma di programmatore alle spalle, Cicerone era entrato nel sindacato nel 1974 occupandosi della categoria dei tessili. Dal 1977 al 1979 aveva lavorato presso la ditta Giampiero Crespi Industrie Riunite Foderami per poi tornare a dedicarsi a tempo pieno alla Uil nella Feneal, l’organizzazione di categoria dell’edilizia, di cui era stato anche segretario provinciale.
Nel maggio scorso, a conclusione del Congresso provinciale, era stato confermato alla guida della Uil di Bergamo per il terzo mandato quadriennale consecutivo. Lascia la moglie e tre figli.