Ritornano cupe le nubi sulle prospettive del mercato del lavoro in Bergamasca. Dopo i lievi spiragli di sereno del primo trimestre dell’anno, quando, complice l’entrata in vigore del Jobs Act, tutte le rilevazioni avevano indicato un trend positivo sul versante delle assunzioni – cresciute del 7,7 per cento, con i contratti a tempo indeterminato in aumento del 23 per cento – ora sembra profilarsi una nuova battuta d’arresto. I sindacati, in verità, avevano già messo le mani avanti: “Attenzione alle stabilizzazioni di rapporti tuttora in essere, che potrebbero falsare le cifre”. Il timore pare a un passo dal diventare concreto: le proiezioni relative al periodo aprile-giugno di UnionCamere ed Excelsior, infatti, pur se mai così positive negli ultimi 36 mesi (si parla di 83mila posti aggiuntivi nei settori dell’industria e dei servizi) mettono in preventivo, per il territorio orobico, “la concreta possibilità di perdere ancora decine di posti di lavoro”. Bergamo, in questo senso, sarebbe in buona compagnia, visto che il rischio è condiviso con altre province-cardine del prospero Nord come Modena, Alessandria, Asti e Pavia. Per Unioncamere “il confronto con il secondo trimestre 2014 consente di cogliere l’effetto dei più recenti provvedimenti varati dal Governo in materia di mercato del lavoro: le assunzioni a tempo indeterminato sono infatti quasi l’80 per cento in più di un anno fa. Meno cospicua, invece, la crescita delle assunzioni previste con contratto a tempo determinato (157mila, in aumento del 4,6 rispetto al secondo trimestre 2014) e dei contratti interinali (+7,8 per cento).
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LAVORO, PALOMBELLA: “ANCHE CRISI GRECA PREOCCUPANTE”
“Ci preoccupa la possibile uscita dalla Grecia dal sistema Euro, perché gli effetti di rimbalzo sulla crescita dei Paesi Ue potrebbero creare dei rallentamenti ancor più pesanti per l’Italia che cresce meno degli altri”. Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, a commento degli ultimi dati Istat sull’occupazione. “Contiamo dei decimali in più, o in meno, su base mensile e annua – continua Palombella – ma il dato della disoccupazione in Italia resta tra i più alti di tutta Europa. Impensierisce, soprattutto il dato degli inattivi al 36 per cento. La situazione internazionale può nei prossimi mesi determinare un calo di fiducia che potrà incidere su consumi e, quindi sulla ripresa del Pil. Bisogna insistere sugli investimenti a favore dell’industria e del manifatturiero, perché rappresentano una prospettiva di economia reale utile alla ripresa che ancora non c’è”.
RINNOVO VERTICI UIL BG E BS: LA UILM CHIEDE RIUNIONE ESECUTIVO REGIONALE
Giovedì 25 giugno 2015 si è tenuta a Milano una riunione di tutti i segretari provinciali della Uilm in Lombardia per fare, tra l’altro, il punto delle vicende correlate al rinnovo degli organismi dirigenti territoriali delle Camere sindacali di Brescia e, appena una settimana fa, di Bergamo. Ne è scaturito un documento finale, redatto e approvato all’unanimità dai vertici delle organizzazioni di categoria territoriali dei metalmeccanici che riportiamo integralmente di seguito.
Documento UILM Lombardia 25 giugno 2015
Le ultime vicende avvenute nei territori sulla costituzione dei nuovi organismi dirigenti impongono a noi una riflessione di metodo e di merito. In particolare, le vicende di Brescia e Bergamo, pur diverse fra loro, hanno in comune gli stessi temi: un rapporto problematico tra la nostra categoria e la confederazione, il ruolo ed il funzionamento delle strutture regionali, l’autonomia rispetto ai livelli nazionali dell’organizzazione, ruolo della categoria dei Pensionati.
La recente vicenda di Bergamo è la somma di tutte queste criticità: vi era l’opportunità di costruire una proposta unitaria, attraverso un metodo da noi condiviso che metteva in campo le responsabilità regionali, ma che è stato contraddetto e alla fine smentito dal susseguirsi degli eventi, che hanno espropriato, come avvenuto per Brescia, la Lombardia dalle decisioni. Anche l’ultimo tentativo di definire un percorso condiviso che portasse ad una soluzione unitaria è stato respinto dalla maggioranza, con arroganza, pur in presenza di una proposta presentata dal Segretario Generale della UIL Lombardia!
Il risultato di questo atteggiamento prepotente è la spaccatura della Camera Sindacale, con l’elezione di un gruppo dirigente composto in massima parte da pensionati, che prosegue in un cammino indefinito ed incerto senza chiara visibilità di dove lo porteranno i suoi passi. La UILM di Bergamo ha deciso di non essere corresponsabile delle forzature fatte, pur nella consapevolezza di dover arginare i danni che sicuramente produrrà un metodo che disconosce la storia, la tradizione, le buone prassi dei gruppi dirigenti precedenti, questo per salvaguardare un patrimonio politico ed economico costruito negli anni, che ha portato la CST di Bergamo ad essere tra le più forti, virtuose, attive del territorio lombardo. I metalmeccanici hanno condiviso la necessità di un cambiamento in Lombardia, contribuendo direttamente alla costituzione dei nuovi organismi, con la massima lealtà e partecipazione ad ogni iniziativa della UIL Lombarda.
Temiamo che il rapporto positivo con la UIL possa subire dei pesanti condizionamenti con il passare dei mesi, visto che il metodo del coinvolgimento delle categorie regionali nelle scelte è stato messo in discussione ultimamente da interferenze esterne al territorio. I metalmeccanici non rinnegano la decisione presa a suo tempo, ma ritengono sia il momento di aprire un ragionamento che rimetta al centro i temi del cambiamento: la collegialità ed il rispetto delle decisioni, la pari dignità delle categorie, il valore aggiunto della costruzione di un clima di affidabilità e fiducia nell’organizzazione, una nuova confederalità nel rapporto con i territori.
Noi riteniamo sia importante e non rinviabile una riflessione sul ruolo della categoria dei pensionati: siamo sempre stati convinti che il valore aggiunto di questi compagni stia nella capacità di essere unificanti rispetto alle categorie di provenienza, che possano attraverso la loro esperienza e competenza offrire chiavi di lettura originali e costruttive per il miglior funzionamento dell’organizzazione, altro è se vengono considerati un potere a sé stante, forte dei suoi numeri, che condiziona le scelte e le decisione delle categorie degli attivi, ponendo veti o gestendo logiche di potere che nulla hanno a che vedere con le politiche della UIL. Le esperienze di Brescia e Bergamo evidenziano questo rischio, l’alternativa possibile è che ogni categoria si organizzi diversamente. Sulla base di queste considerazioni, chiediamo, in una data da concordare, la convocazione dell’esecutivo UIL Milano Lombardia per una discussione di merito.
UILM Lombardia
BERGAMO: RINNOVATI I VERTICI UIL, LA UILM VOTA CONTRO
La Uil di Bergamo ha proceduto, nella giornata di giovedì 18 giugno, al rinnovo dei vertici della Camera sindacale provinciale dopo la scomparsa, il 28 marzo scorso, del segretario generale, Marco Cicerone. La Uilm, come altre categorie, ha deciso di esprimere voto contrario alla luce di una scelta che, come ha sottolineato il segretario dell’organizzazione dei metalmeccanici orobici, Angelo Nozza, “non ha, in alcun momento della discussione, messo sul piatto proposte politiche e progettualità concrete”. “Purtroppo – ha aggiunto Nozza – si è preferito sacrificare alcune delle categorie più rappresentative del territorio, fra l’altro in una provincia a forte vocazione industriale, per dare spazio ad opzioni del tutto discutibili oltretutto indirizzate dalla, e basate sulla, categoria dei pensionati. La Uilm considera questa una decisione sbagliata e non ha voluto condividere un percorso sul quale pendono pesanti ipoteche future. Resteremo – ha concluso Nozza – sentinelle all’interno dell’organizzazione forti del mandato ricevuto dai lavoratori che rappresentiamo e con cui ogni giorno dialoghiamo”.
TENARIS, IL 76% DEI DIPENDENTI DICE SÌ ALL’ACCORDO
I lavoratori della Tenaris Dalmine hanno dato disco verde all’ipotesi di accordo sottoscritta da azienda e sindacati per la gestione della riorganizzazione ritenuta indispensabile dopo il calo degli ordinativi provocato, in primo luogo, dalla brusca diminuzione dei prezzi del petrolio. Dopo tre giorni di voto, i numeri resi noti dai sindacati parlano di 1.239 votanti su 1.802 aventi diritto. I favorevoli sono stati 941, pari al 76%, i contrari 290 (23,4%); otto le schede bianche e nulle. “I lavoratori hanno riconosciuto la validità del nostro impegno – ha commentato il segretario generale della Uilm di Bergamo, Angelo Nozza – che, attraverso gli ammortizzatori sociali, ha consentito di abbattere il numero originariamente dichiarato degli esuberi. Il contratto di solidarietà, ancora una volta, si è dimostrato l’architrave per gestire questi passaggi difficili. Con la ripresa, tuttavia, auspichiamo per il futuro previsioni meno fosche”.