MORTI SUL LAVORO: NELLA SIDERURGIA BERGAMASCA 4 ORE DI SCIOPERO IL 25 MAGGIO E IL 5 GIUGNO
24 maggio 2018
Continua la lunga scia di incidenti e morti sui luoghi di lavoro. Ancora una volta, il 17 maggio scorso, nello stabilimento Ilva Taranto un lavoratore di una ditta di subappalto è rimasto vittima di un grave incidente: si chiamava Angelo Fuggiano. Dopo l’ennesimo, grave episodio le organizzazioni sindacali di categoria di Uilm Uil, Fim Cisl e Fiom Cgil, auspicando un rapido accertamento delle responsabilità, hanno subito organizzato uno sciopero nello stesso sito produttivo e indetto, nei giorni successivi, altre mobilitazioni nelle sedi del Gruppo. Inoltre, al fine di richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni locali e territoriali sul problema, che nei primi mesi del 2018 ha registrato una preoccupante recrudescenza, le medesime sigle sindacali confederali hanno promosso almeno 2 ore di sciopero in tutte le aziende dell’intero settore siderurgico nazionale, chiedendo di promuovere l’istituzione di una raccolta fondi a favore delle vittime sul lavoro attraverso la donazione di un’ora di lavoro.
A Bergamo, in particolare, i lavoratori incroceranno le braccia nelle ultime 4 ore di ogni turno domani, venerdì 25 maggio, presso i siti produttivi della Tenaris a Dalmine e Costa Volpino, alla Mannessmann, sempre a Costa Volpino, e altrettante, con le medesime modalità, il 5 giugno prossimo alla Lucchini di Lovere. “Gli incidenti mortali sul lavoro sono ormai una “drammatica realtà” - sottolinea il segretario provinciale della Uilm, Emilio Lollio - a cui bisogna dare una immediata soluzione Rinnoviamo ancora una volta il nostro appello affinché vi siano intendimenti comuni e condivisi per affrontare questo terribile problema: tutti i soggetti interessati si adoperino per fermare questa strage continua individuando efficaci strumenti, mezzi ed iniziative per la risoluzione dell’emergenza. È urgente, in questo senso, provvedere in tempi rapidi a individuare meccanismi che premino le aziende virtuose e nello stesso tempo impongano sanzioni certe e severe alle imprese che non rispettano le norme sull’ambiente e sulla sicurezza”