"Così come stanno le cose la vostra proposta è rimasta quella del 22 dicembre scorso e per tali motivi non possiamo apprezzarla". Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm ha replicato a Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica nel corso del confronto in atto tra le delegazioni dei sindacati e quelle delle imprese per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, dopo che, nell'incontro di venerdì 11 marzo 2016, si è affrontato anche il tema del salario. "Dopo dodici incontri tra noi - ha continuato Palombella - tra qualche aggiustamento e molti arretramenti, non siamo in grado di giungere ad un'intesa contrattuale. Allo stato delle cose la nostra valutazione è negativa su tutti i fronti". Proprio durante l'incontro, con specifico riferimento alle questioni salariali, Federmeccanica e Assistal hanno riconfermato l’impostazione già presentata nei precedenti incontri: la previsione di un aumento contrattuale solo per coloro che sono ai minimi contrattuali, escludendo il 95% dei metalmeccanici, cioè tutti coloro che hanno voci retributive derivanti da contratto aziendale o da superminimi individuali. La delegazione sindacale ha riconfermato che questa impostazione è inaccettabile e rende di fatto nulle anche le “aperture interessanti” che la controparte ha illustrato su alcuni dei temi oggetto di approfondimento. Questo rischia di compromettere anche l’esito dell’incontro del 15 marzo e – per questo – la Uilm ha invitato la controparte a modificare la propria impostazione.