OCCUPAZIONE, UNIONCAMERE LANCIA ALLERTA PER BERGAMO
7 luglio 2015
Ritornano cupe le nubi sulle prospettive del mercato del lavoro in Bergamasca. Dopo i lievi spiragli di sereno del primo trimestre dell'anno, quando, complice l'entrata in vigore del Jobs Act, tutte le rilevazioni avevano indicato un trend positivo sul versante delle assunzioni - cresciute del 7,7 per cento, con i contratti a tempo indeterminato in aumento del 23 per cento - ora sembra profilarsi una nuova battuta d'arresto. I sindacati, in verità, avevano già messo le mani avanti: "Attenzione alle stabilizzazioni di rapporti tuttora in essere, che potrebbero falsare le cifre". Il timore pare a un passo dal diventare concreto: le proiezioni relative al periodo aprile-giugno di UnionCamere ed Excelsior, infatti, pur se mai così positive negli ultimi 36 mesi (si parla di 83mila posti aggiuntivi nei settori dell'industria e dei servizi) mettono in preventivo, per il territorio orobico, "la concreta possibilità di perdere ancora decine di posti di lavoro". Bergamo, in questo senso, sarebbe in buona compagnia, visto che il rischio è condiviso con altre province-cardine del prospero Nord come Modena, Alessandria, Asti e Pavia. Per Unioncamere "il confronto con il secondo trimestre 2014 consente di cogliere l'effetto dei più recenti provvedimenti varati dal Governo in materia di mercato del lavoro: le assunzioni a tempo indeterminato sono infatti quasi l'80 per cento in più di un anno fa. Meno cospicua, invece, la crescita delle assunzioni previste con contratto a tempo determinato (157mila, in aumento del 4,6 rispetto al secondo trimestre 2014) e dei contratti interinali (+7,8 per cento).