IL 7 LUGLIO SCIOPERO DI 4 ORE DEI METALMECCANICI A BERGAMO PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA
1 luglio 2023
Il 7 luglio Uilm, Fiom e Fim hanno proclamato quattro ore di sciopero nazionale sul
tema delle politiche industriali. Rilancio, occupazione, investimenti, transazione
sostenibile e risoluzione delle crisi in atto: sono ancora molti i tavoli aperti. Il
Governo ha dato la sua disponibilità al confronto ma, finora, nessuna risposta
concreta.
A Bergamo le organizzazioni sindacali organizzeranno un presidio davanti alla
Prefettura dalle 14.30 alle 16.30. I metalmeccanici esprimono così la loro
preoccupazione rispetto alla crisi dei comparti della siderurgia, dell’automotive,
degli elettrodomestici e dell’installazione degli impianti.
La situazione nella Bergamasca, e più in generale in Lombardia, fortunatamente
sembra tenere. “Ma non si escludono ripercussioni anche sulle nostre realtà –
spiega Emilio Lollio, Segretario Generale della Uilm Bergamo-Cremona -. Bergamo
non risente direttamente della crisi dell’automotive perché non ci sono aziende
produttrici sul territorio, ma abbiamo molte imprese che operano nel settore della
componentistica per automobili ed elettrodomestici che vengono indirettamente
coinvolte. Le aziende siderurgiche patiscono l’alto costo della produzione dovuto
agli sbalzi del costo dell’energia. Il settore metalmeccanico è tutto collegato, per
questo è fondamentale che il Governo ci ascolti per trovare soluzioni condivise
rispetto al futuro dell’industria”.
Nonostante le difficoltà a livello nazionale, il Ccnl della categoria è riuscito a tutelare
il potere d’acquisto perso in questi anni e in special modo nel 2022, aumentando i
minimi contrattuali del 6,6% rispetto al minimo tabellare, che ha portato la media
all’ex 5° livello, ora categoria B2, a 123,40 al mese a partire da giugno 2023. Questo
grazie alla clausola di salvaguardia voluta dalla Uilm all’interno del contratto
nazionale siglato nel 2021, che ha rappresentato un aiuto importante per i lavoratori
metalmeccanici.
“Il contratto scadrà nel giugno 2024 e all’inizio dell’anno dovremo presentare la
nuova piattaforma – continua Lollio -. Un’altra sfida importante sarà per noi quella
di riuscire ad ottenere una maggiore conciliazione tra vita e lavoro, riducendo
l’orario di lavoro a parità di salario. Chiederemo anche al Governo una riduzione
delle imposte a chi le tasse le ha sempre pagate: lavoratori, lavoratrici e pensionati”.