RINCARI ENERGIA E MATERIE PRIME “CHIEDIAMO UN INTERVENTO RAPIDO DEL GOVERNO O TANTE AZIENDE RISCHIANO LA CHIUSURA”
22 febbraio 2022
I rincari delle materie prime e soprattutto dell’energia rischiano di mettere in seria difficoltà le aziende con pesanti conseguenze anche sull’occupazione.
Fino al 31 marzo è prevista la cassa integrazione straordinaria dovuta allo stato di emergenza Covid, ma dopo quella data? Si potrà tornare a licenziare. E questa situazione preoccupa non poco le organizzazioni sindacali, compresa la Uilm Bergamo-Cremona.
Il segretario generale Emilio Lollio dichiara: “Veniamo da due anni di grande difficoltà dovuti alla pandemia e ora che ci troviamo di fronte alla ripresa ecco la stangata del caro energia, arrivata prezzi esorbitanti. Le aziende metalmeccaniche hanno bisogno di gas ed elettricità per produrre e se i costi sono alle stelle dovranno prendere provvedimenti”.
Per i lavoratori quindi, oltre il danno la beffa: “Per molti i salari sono diminuiti a causa della cassa integrazione ed ora si ritrovano con meno soldi a dover pagare bollette salatissime. Chiediamo quindi un intervento del Governo, che tenga conto di questa situazione e dia una mano concreta sia alle aziende sia ai dipendenti”.
Se il caro energia rientra nel breve termine, secondo Lollio “le imprese possono ancora tenere, ma se si protrae nel medio e lungo termine la concorrenza con le aziende straniere che hanno costi di produzione inferiori potrebbe portare a conseguenze negative per l’occupazione e per l’economia del paese”.
Il conflitto Russia-Ucraina alle porte, le materie prime difficili da reperire, i costi aumentati, la scadenza degli ammortizzatori sociali straordinari, la concorrenza estera che può tradursi in meno commesse: tutto ciò genera un mix che rischia di essere letale per tantissime aziende di tutta Italia.
E può quindi avere conseguenze pesanti sui lavoratori e le lavoratrici di tutti i settori. “Quello metalmeccanico sta vivendo momenti di ripresa frenati da fattori che non sono governati, mettendo a rischio la crescita che tutti auspichiamo dopo un biennio difficile”, conclude Lollio.