LA QUESTIONE DEL GREEN PASS PER ACCEDERE ALLA MENSA ANZIENDALE IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA UILM BERGAMO-CREMONA EMILIO LOLLIO
19 agosto 2021
Si può andare a lavorare in azienda senza il green pass ma non accedere alla mensa?
C’è parecchia confusione su questa tematica nell’ultimo periodo. Il Governo non ha
dato disposizioni chiare e i sindacati si sono già mossi per chiedere a gran voce un
confronto.
Il dilemma nasce dal fatto che nei luoghi di lavoro, continuando a mantenere tutti i
dispositivi di sicurezza come il distanziamento e la mascherina, alle lavoratrici e ai
lavoratori non viene chiesto il green pass. Possono quindi accede alle aziende sia
coloro che hanno effettuato le vaccinazioni contro il Covid, sia coloro che hanno
deciso di non farle. Ma, per poter usufruire della mensa, il green pass è invece
richiesto. Questo perché la stragrande maggioranza delle imprese affida il proprio
servizio ad aziende esterne specializzate, che invece devono attenersi alle
disposizioni governative in tema di ristorazione. Quindi, come accade per ristoranti e
bar, chi vuole consumare il pasto in un luogo chiuso, deve avere il certificato.
“Questa è una discrepanza che va assolutamente colmata – dichiara Emilio Lollio,
Segretario Generale della Uilm Bergamo-Cremona -. Ai lavoratori non può essere
negato il diritto alla mensa e il Governo non è stato chiaro su questo punto. Ciò ha
generato una grande confusione, tanto più che le mense sono considerate luoghi di
lavoro e quindi sono tutelate dai contratti di lavoro. Tuttavia alcune aziende e
multinazionali, in mancanza di una normativa chiara, impongono alle ditte di
ristorazione la messa in discussione dell’accesso alla mensa. Tutto questo è
inaccettabile”.
La Uilm e le altre organizzazioni sindacali condividono l’obiettivo di completare la
campagna vaccinale e di continuare a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, ma
ritengono queste iniziative in contrasto con lo spirito di confronto e partecipazione
che durante la prima fase della pandemia ha determinato la scrittura di protocolli
nazionali e aziendali utili a ridurre il contagio da Covid-19 nei luoghi di lavoro.
“Chiediamo che i provvedimenti vengano uniformati al fine di garantire la tutela dei
diritti dei lavoratori. È necessario uscire da quest’impasse al più presto, il Governo si
deve pronunciare in merito e fare chiarezza su questo tema fondamentale al fine di
evitare contenziosi, discriminazioni e differenze di trattamento”, conclude Lollio.