VENERDÌ 30 LUGLIO PROCLAMATE DUE ORE DI SCIOPERO CON PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA
18 luglio 2021
Il lavoro non si tocca. Per ribadirlo con forza la Uilm, insieme alla Fiom-Cgil e alla
Fim-Cisl, ha proclamato due ore di sciopero per venerdì 30 luglio. A partire dalle 15
ci sarà un presidio davanti alla prefettura e tutte le lavoratrici e i lavoratori del
settore metalmeccanico sono invitati ad incrociare le braccia le ultime due ore di
ogni turno.
Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria,
nei giorni scorsi alcune aziende e multinazionali hanno avviato le procedure per il
licenziamento di circa 1.500 lavoratori, senza nemmeno utilizzare, com’era stato
concordato con le organizzazioni sindacali, le 13 settimane di cassa integrazione a
totale carico dello Stato. Decisioni queste che Uilm, Fim e Fiom reputano
inaccettabili perché vanno a compromettere la salvaguardia dell’occupazione e il
reddito dei lavoratori oltre a ridurre la capacità produttiva dell’intero Paese.
“Siamo molto preoccupati della situazione che si è venuta a creare dopo la fine del
blocco dei licenziamenti – dichiara Emilio Lollio, Segretario Generale della Uilm
Bergamo-Cremona -. Il governo e le parti datoriali hanno preso un impegno, ovvero
quello di utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di dichiarare eventuali esuberi,
ma diverse realtà non lo stanno rispettando”.
La preoccupazione riguarda non solo il settore metalmeccanico, ma anche quelli che
non hanno la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori. “Dobbiamo dare delle
risposte a tutti i lavoratori, servono certezze e garanzie. Ecco perché scioperiamo. Sul
nostro territorio abbiamo avuto esempi eclatanti, come la Sematic, che ha deciso di
investire nell’est Europa ancora prima dello sblocco dei licenziamenti. È naturale che
ci siano preoccupazioni in merito a settori che in prospettiva potrebbero avere
difficoltà come l’automotive e la relativa componetistica, oppure la siderurgia
stessa”, conclude Lollio.
Per questo le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero del 30 luglio
come primo passo verso una mobilitazione generale contro i licenziamenti.