UILM BERGAMO-CREMONA INTERVISTA AL SEGRETARIO EMILIO LOLLIO - TRA BILANCI E PROSPETTIVE FUTURE
15 gennaio 2020
Il contratto nazionale da rinnovare, le condizioni geopolitiche che influenzano la produzione, la sicurezza sul lavoro, la formazione. Sono tanti i temi che la Uilm, compresa quella di Bergamo-Cremona, è chiamata ad affrontare nell’anno che si è appena affacciato.
Il Segretario Generale della categoria Emilio Lollio fa il punto della situazione attuale e individua gli argomenti fondamentali sui quali impostare il lavoro del 2020.
Segretario, qual è la condizione del settore metalmeccanico sul territorio bergamasco?
“Bergamo è una provincia con enormi risorse, tante idee, qualità nella produzione, capacità lavorative e imprenditoriali, ma purtroppo risente della forte crisi generalizzata che investe il settore a livello internazionale. Mi preoccupa l’incertezza per le condizioni geopolitiche in continuo movimento. Mi riferisco ad esempio al calo generale, ai dazi, che a seconda di come si muovono influenzano la produzione, oppure alla Brexit”.
L’industria automobilistica risente di questi fattori?
“Purtroppo sì. Nella Bergamasca ci sono diverse aziende legate all’automotive, determinate aree sono in sofferenza e non sarà una situazione con soluzione a breve termine. In alcuni casi si utilizzano ammortizzatori sociali e, dove invece si ricorre al lavoro interinale, molti contratti non vengono prorogati. Obiettivo della UILM è garantire a tutti la massima dignità a livello lavorativo”.
Il 2019 è stato un anno nero per quanto riguarda le morti sul lavoro.
“Già, è stato l’anno più drammatico degli ultimi dieci. Solo in Lombardia ci sono state 67 vittime e la Bergamasca è in linea con questo triste trend. Ogni morte è una sconfitta per tutti e l’obiettivo sul 2020 è quello di favorire una maggiore interazione tra i lavoratori e le parti datoriali. Serve più coinvolgimento, più rigore, più formazione, più sensibilità su questo tema, sia da parte dei datori di lavoro che dei dipendenti. I capi intermedi sono l’elemento più importante in questo senso perché fanno da mediazione tra chi opera e chi dirige e possono controllare che le disposizioni in materia vengano effettivamente rispettate. È importante costruire una cultura della sicurezza, fondamentale per proteggere i lavoratori, per impedire che il tragico dato dell’anno appena trascorso si ripeta”.
Lo scorso dicembre è scaduto il contratto nazionale dei metalmeccanici. Come si sta muovendo la Uilm su questo fronte?
“Direi che, nonostante le incertezze legate alla categoria, la volontà della nostra organizzazione è quella di ottenere un risultato fondamentale per i lavoratori per il triennio 2020-2022. Molti lavoratori di aziende medio-piccole, grazie al rinnovo del CCNL, incrementerebbero il proprio salario. Abbiamo già fatto due incontri a Roma con Federmeccanica, insieme a Fiom e Fim, per discutere dell’argomento e altri due sono fissati per il 15 e il 21 gennaio prossimo con la riunione in commissioni per affrontare le questioni tecniche”.
Quali sono le principali richieste avanzati dalle OO.SS?
“Le richieste sono ambiziose ma consapevoli. Chiediamo l’8 per cento di incremento salariale, che porterebbe i lavoratori dai 130 ai 150 euro al mese in più in tre anni, aggiungendo un flexible benefit di 250 euro all’anno, esenti da tasse, attraverso buoni spesa, buoni benzina o altri beni. Molte altre richieste riguardano temi normativi”.
C’è poi la parte che riguarda la formazione.
“Esatto. Siamo sempre più convinti che ci sia la necessità di riqualificare il mondo del lavoro, per questo chiediamo alle aziende una maggiore sensibilità in questo ambito: servono più investimenti sul fronte della formazione, a vantaggio sia del lavoratore che dell’impresa”.
A questo importante tema è legato quello della “staffetta generazionale”. In cosa consiste?
“L’idea è quella di una sorta di “passaggio di consegne” tra lavoratore esperto, prossimo alla pensione, e nuove leve. Si potrebbe ad esempio portare i primi ad un contratto part-time mantenendo però i contributi pieni, affiancando loro un operaio alla prima assunzione, che abbia così la possibilità di imparare il lavoro. Una volta raggiunta l’età pensionabile del “tutor”, l’operaio che lo ha affiancato risulterebbe già autonomo nello svolgere la propria mansione all’interno del reparto. Abbiamo iniziato a discutere di questa possibilità, ma nella trattativa va inclusa anche una terza parte, rappresentata dallo Stato, che dovrebbe intervenire economicamente per favorire questo passaggio”.
Quali sono i propositi della Uilm di Bergamo-Cremona per il 2020?
“Puntiamo a confermare quanto di buono è stato fatto negli anni precedenti e a crescere sia da un punto di vista politico che di numero di iscritti, coinvolgendo attivisti e delegati del territorio. Anche sulla provincia di Cremona stiamo facendo un buon lavoro e i risultati ne danno conferma. Sarà un anno impegnativo, ma siamo pronti alle sfide, anche perché nutriamo forte la speranza di una ripresa generalizzata nel secondo semestre dell’anno”.