SCIOPERO UNITARIO DEL 14 GIUGNO: ALLA MANIFESTAZIONE DI MILANO ATTESI OLTRE MILLE METALMECCANICI OROBICI
12 giugno 2019
In continuità con la mobilitazione del 9 febbraio scorso, le organizzazioni sindacali di Uilm, Fim e Fiom hanno indetto - come già annunciato in altra notizia del nostro sito - per venerdì 14 giugno otto ore di sciopero generale dei metalmeccanici con tre manifestazioni a Milano, a Firenze e a Napoli. La delegazione di Bergamo, che dovrebbe arrivare a più di 1000 lavoratori, in rappresentanza dei 90mila dipendenti orobici (tra industria e artigianato), prenderà parte alla manifestazione di Milano e in preparazione di questo evento si è tenuto martedì 11 giugno l’esecutivo unitario delle tre sigle metalmeccaniche di UIl, Cisl e Cgil provinciali (le foto a corredo di questo articolo sono state scattate proprio durante l’esecutivo unitario).
A Milano il corteo partirà da Porta Venezia per arrivare a piazza Duomo, dove è previsto l'intervento di Marco Bentivogli, segretario generale Fim, Cisco dei Modena City Ramblers suonerà alcune canzoni con la sua band alternandosi sul palco durante il comizio.
“La decisione di scioperare è determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l'aumento degli infortuni sul lavoro”. Luca Nieri, Andrea Agazzi e Emilio Lollio, rispettivamente segretari generali di Fim, Fiom e Uilm bergamasche, hanno illustrato motivazioni e informazioni sulla manifestazione in una conferenza stampa. “Il governo e le imprese non possono scaricare sui lavoratori la nuova crisi che stiamo vivendo: per affrontare la situazione sono necessari investimenti pubblici e privati per l'innovazione, le competenze, l'occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza. Per rilanciare il mercato interno è indispensabile aumentare il potere d’acquisto dei salari, ridurre la tassazione, garantire lo stato sociale e rilanciare la competitività dei nostri prodotti e delle nostre aziende”.
E' necessario, hanno continuato i sindacalisti, “che il governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo deve adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti e a sostenere i buoni motivi per attrarre investimenti industriali. Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e incentivi per l'ecosostenibilità del nostro sistema industriale”. Per UIlm, Fim e Fiom, “le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, sull’occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro e in questo contesto misure come il reddito di cittadinanza non possono essere sostitutive di questo impegno e soprattutto non possono essere il solo strumento di lotta alla povertà”.